Lo scorso luglio Mauro “Bubu” Bole ha realizzato la prima salita in libera di Italia 61, parete sud del Piz Ciavazes (Sella, Dolomitti).
Bubu Bole ha percorso in libera i primi 6 tiri della via fino alla Cengia dei Camosci, il punto dove usualmente la stragrande maggioranza dei ripetitori pone termine all’itinerario. Il “problema” della via (e della libera) in effetti è proprio nella prima parte: le due lunghezze che superano la fascia strapiombante e il grande tetto di 4 metri. Per Bole le difficoltà in libera di questi tiri sono rispettivamente di 7c+ e 8a (la lunghezza che supera il grande tetto).
ITALIA ’61, parete sud Piz Ciavazes
by Bubu Bole
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Primi di luglio: sto correndo in forcella Lavaredo con 400 metri di corda caricati sulle spalle, sto cercando riparo dal terzo temporale della giornata… e squilla il cellulare.– Ciao Bubu! Sono Vinicio come stai? ti disturbo? (probabilmente avevo il fiatone)
– No tranquillo sto correndo al riparo dall’ennesimo temporale… indovina dove sono?
– Tre Cime? Non dirmi che sei ancora in Tre Cime!
– Indovinato! Ma questa volta sono qui solo per togliere le corde fisse che ho lasciato, l’ottobre scorso, sulla via degli Spagnoli.
– … E dopo cosa combini?
– Vorrei fare tante cose, troppe… ma il tempo disponibile è sempre troppo corto! E poi anche la motivazione non è sempre la stessa. Comunque adesso cambio montagne… anche se devo dirti la verità: queste tre pareti oscure (sto guardando le nord) hanno proprio un fascino particolare… una verticalità unica!
– Verticali? Dai Bubu… forse strapiombano un “pochino”!
– E’ vero! Però, guardandole da qua… sembra di no! Bisogna proprio essere lì, attaccati nel mezzo, per rendersi conto di quanto strapiombano! Anzi, a proposito di strapiombi, sai qualcosa della via Italia ’61 sul Piz Ciavazes? E’ già stata salita in libera?
– Non lo so… credo di no, comunque posso fare una ricerca, poi te lo so dire…
Da varie fonti sembrava che nessuno l’avesse salita in libera, così sono andato a vedere… Dopo un giro di perlustrazione, dove ho visto subito la sequenza di movimenti possibili, ho iniziato a provarla. Detto, fatto! Dopo un paio di giorni l’ho salita rotpunk! Devo dire però che ho avuto anche un bel po’ di fortuna perché il tetto orizzontale di quattro metri l’ho trovato “stranamente” ben appigliato!
Il risultato: una bella via, su roccia sana, con belle sequenze in libera, specialmente sul tetto: davvero spettacolare ed atletico. E’ senz’altro una via molto frequentata vista la quantità di chiodi con nel mezzo anche qualche spit, per cui non ho dovuto aggiungere nulla a quello che c’era… solo la mia passione per queste salite, e un po’ di fantasia!”
di Mauro “Bubu Bole”
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